Covid-19 in Italia, Draghi: “Regioni devono attenersi alle priorità indicate dal Ministero della Salute”

Il premier Mario Draghi bacchetta le Regioni d’Italia relativamente al piano vaccinale anti-Coronavirus e non solo. “Dobbiamo essere uniti per uscire dalla pandemia come lo siamo stati soffrendo insieme nei mesi precedenti – spiega al Parlamento. Tutte le Regioni devono attenersi alle priorità indicate dal Ministero della Salute. Sono consapevole che solo con una sincera collaborazione tra Stato e Regioni nel nome dell’unità d’Italia il successo sarà pieno. Per quanto riguarda la copertura vaccinale di coloro che hanno più di 80 anni persistono purtroppo importanti differenze regionali, che sono molto difficili da accettare. Mentre alcune Regioni seguono le disposizioni del Ministero della Salute, altre trascurano i loro anziani in favore di gruppi che vantano priorità probabilmente in base a qualche loro forza contrattuale. Le clausole di salvaguardia che sospendono le procedure del patto di stabilità dovranno essere riattivate nel 2023. Credo che la discussione per un diverso patto di stabilità, per regole diverse sia un’esigenza sentita da tutti, durerà quest’anno e anche nel 2022. Sono tempi molto lunghi, avremo modo di confrontarci. Non è all’ordine del giorno ma teniamo un occhio ben vigile su queste cose. Va rafforzata la credibilità dell’Unione Europa. Nessuno è al sicuro dal Covid-19 finché non lo saremo tutti. Siamo già all’opera per compensare il ritardo di questi mesi. L’accelerazione della campagna vaccinale è già visibile nei dati. nelle prime tre settimane di marzo la media delle somministrazioni è stata pari a 170mila dosi al giorno, più del doppio della media dei due mesi precedenti. Il nostro obiettivo è portare il ritmo a mezzo milione al giorno. Abbiamo quattro vaccini sicuri ed efficaci. Sono la chiave per superare la crisi. Prima gli anziani e i fragili. Mentre alcune Regioni seguono le disposizioni del ministero della Salute, altre trascurano i loro anziani in favore di gruppi che vantano priorità probabilmente in base a qualche loro forza contrattuale. Dobbiamo essere uniti nell’uscita dalla pandemia come lo siamo stati soffrendo – chiosa Draghi –, insieme, nei mesi precedenti“.

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