Cessione Catania, cordata serra i ranghi: Aon e ItalPizza in prima linea? Aziende locali giocano un ruolo chiave. Profili tecnici e vertici del gruppo che tenterà di trattare con Pulvirenti

Sono ore di attesa frenetica quelle vissute dalla città e da tutto l‘universo rossazzurro nella giornata di oggi, che potrebbe risultare decisiva in ottica cessione società. Si iniziano infatti a delineare i profili dei soggetti facenti parte della cordata che vorrebbe rilevare il Catania e che, proprio nelle prossime ore, potrebbe compiere le mosse propedeutiche all’avvio di una trattativa, quelle che il patron Pulvirenti ha posto come conditio sine qua non per sedersi intorno ad un tavolo.

Ma facciamo chiarezza e definiamo bene i contorni della cordata ad azionariato diffuso che intende rilevare la società rossazzurra. Al centro del progetto ci sono due multinazionali: il colosso assicurativo AON e ItalPizza, società operante principalmente in Emilia Romagna. Accanto a loro alcuni degli attuali sponsor del Catania, i quali entrerebbero in gioco assicurandosi, con quote diverse, il restante 30% delle azioni societarie. Questi i dettagli definiti nei giorni di intenso lavoro che hanno messo insieme i componenti del gruppo, soprattutto tramite la redazione dello statuto. Gli interessi delle due multinazionali che guidano la cordata sono curati da Gaetano Sanfilippo e dal commercialista Tony Padalino. Un ruolo importante all’interno del gruppo dovrebbe essere svolto da Girolamo Di Fazio, ex questore di Agrigento, ex commissario della città di Palermo, ed attuale commissario straordinario del libero consorzio di Enna.

Vediamo, dunque, quali sono i nomi dei profili che animerebbero il possibile “nuovo Catania”:

– Fabio Pagliara: Apprezzato dirigente sportivo di fama nazionale, attuale segretario della FIDAL (la Federazione Italiana Di Atletica Leggera). Pagliara, che in passato ha collaborato sia con il  Comune che con la Provincia di Catania fornendo le sue competenze in ambito sportivo, è il presidente della cordata.

-Massimo Mauro: Ex difensore di Juventus e Napoli a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 ed opinionista sportivo, verrebbe ai piedi dell‘Etna come consulente sportivo e potrebbe portare con sé una vecchia conoscenza del Calcio Catania, ovvero quel Pasquale Marino che centrò la promozione in Serie A nel 2005/06 e la salvezza nella tribolata annata successiva. Il suo ritorno era, praticamente, cosa fatta già nel 2015, ma naufragò allo scoppio dello scandalo “Treni del gol”.

-Maurizio Pellegrino: Storica figura rossazzura, protagonista di pagine importanti come calciatore. Nel 2002, insieme a Ciccio Graziani, porta il Catania nel campionato cadetto dopo il memorabile spareggio con Pescara e Taranto. Siede sulla panchina del Catania nella fase iniziale della seguente stagione, per ritornarvi – in diversi momenti – tra il 2013 ed il 2014. Senza dimenticare, poi, l’importante contributo tecnico offerto in questi anni al sodalizio etneo, specie nell’ambito del settore giovanile. Qualora la cessione dovesse concretizzarsi Pellegrino sarà il nuovo direttore generale.

– Guido Angelozzi: attuale direttore dello Spezia, catanese di nascita, anch’egli vecchia conoscenza per i tifosi rossazzurri. Nella rovente estate del 2003, quella del caso Catania e della battaglia giudiziaria per difendere la B, allestì una squadra a pochissimi giorni dalla partenza ufficiale del campionato. Proprio la sua “specializzazione in miracoli”, unitamente alle indubbie competenze professionali, fanno di lui l‘uomo scelto dalla cordata per gestire le eventuali operazioni nel mercato invernale.

Nello specifico Pagliara e Pellegrino sarebbero le due figure certe, gli altri nomi sono possibilità e suggestioni che il rinnovamento potrebbe portare.

Questi, dunque, i soggetti pronti a rilevare il Catania ed a programmare la ripartenza in uno dei momenti più difficili nella storia della compagine etnea. Prima, però, le parti dovranno guardarsi in faccia e trattare il passaggio di mano. I tempi, stando a quanto emerge, potrebbero essere relativamente brevi, anche in considerazione delle spinose questioni legate a Pulvirenti ed alla Meridi. Di sicuro, l‘esborso economico da parte della cordata, si delinea davvero importante. Alla voce uscite, infatti, sono da iscrivere il mutuo di Torre del Grifo, i vari debiti maturati dall‘attuale società, gli investimenti necessari a garantire il progetto tecnico – sportivo e la cifra da corrispondere alla proprietà. Qualche costo potrebbe essere ammortizzato da alcune entrate, ma si tratta comunque di cifre che scalfirebbero di poco la portata dell‘investimento, il quale rimane comunque assolutamente rilevante in un simile contesto.

Staremo dunque a vedere cosa accadrà nell’immediato futuro: la sensazione, comunque, è che sia tempo di grandi manovre in casa Catania, in vista di una svolta epocale.

Fonte foto: calciocatania.it

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