Coronavirus: dal governo italiano 50 milioni alle imprese tunisine

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Si è concretizzata nelle scorse ore, secondo quanto riferito da più agenzie di stampa, un’iniziativa promossa dal governo italiano a sostegno della Tunisia per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.

La notizia, riferita in primis dall’agenzia Reuters e in seguito dall’italiana Ansa, oltre ad essere riportata da alcuni media locali, è stata ufficializzata dall’Ambasciata d’Italia in Tunisia, che ha comunicato sulla propria pagina Facebook: “Italia e Tunisia continuano a cooperare per superare questo difficile momento insieme. L’Italia, tramite la Cassa Depositi e Prestiti, ha versato 50 milioni di euro (circa 157 milioni di dinari) a titolo di credito d’aiuto alla Banca Centrale tunisina. Questa somma è destinata a sostenere le imprese tunisine e potrà essere utilizzata per rispondere all’impatto socioeconomico del #Coronavirus in Tunisia, supportando le misure messe in campo dal Governo tunisino. E’ un primo passo, mano nella mano, per far fronte al #COVID19”.

La nota, riportata sotto in foto e che riprendeva un comunicato dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, è attualmente irreperibile sulla pagina Facebook ufficiale dell’ambasciata. Questo ha indotto molti a riflettere sulla veridicità dell’informazione. La comunicazione relativa al prestito erogato dal governo italiano, inoltre, è arrivata dopo che il presidente tunisino Kaies Saied aveva annunciato al suo omologo Sergio Mattarella la “volontà della Tunisia di inviare in Italia una delegazione medica a sostegno degli sforzi intrapresi dalle autorità italiane, nonostante i modesti mezzi a disposizione della Tunisia, poiché la situazione oggi nel mondo riguarda tutte le nazioni e non più un paese soltanto”.

 

 

Le reazioni politiche, da parte delle opposizioni, non si sono fatte attendere. Andrea Delmastro, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati, in Commissione Esteri ha definito “sciagurato” il  prestito da 50 milioni in favore delle imprese tunisine, ed ha altresì depositato un’interrogazione parlamentare. Il deputato, intervenendo in commissione ha dichiarato: “Fratelli d’Italia pretende che non venga rimossa la notizia, ma venga rimosso, cancellato, azzerato il contributo. Si chieda indietro il contributo anziché preoccuparsi di rimuovere la notizia. La vergogna non è la propagazione della notizia, ma la contribuzione. Di Maio è come mio figlio che, beccato con le mani nella marmellata, crede che nascondendo le mani tutto sia a posto: non è così”.

Se il partito guidato da Giorgia Meloni attacca il governo e denuncia a gran voce tale risoluzione c’è chi, al contrario, la difende, interpetandola come un aiuto ad un’economia strettamente legata a quella italiana, il cui collasso potrebbe determinare conseguenze nefaste anche nel nostro Paese. Il prestito, nello specifico, sarebbe stato inoltre caldeggiato da diverse imprese italiani con interessi nel mercato tunisino.

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