Calcio Catania, la cessione “s’ha da fare”: i (lunghi) preparativi e il Coronavirus di mezzo

Torre del Grifo; tribunale

Un motivo dietro la fiducia sempre manifestata dal nuovo CdA del Calcio Catania sul futuro della matricola rossazzurra, la 11700 tanto cara al popolo etneo dovrà pur esserci… E c’è naturalmente. La squadra dirigenziale rossazzurra ha lavorato, sta lavorando e lavorerà alla cessione del club sportivo con sede in via Magenta per garantirgli quel futuro che oggi Finaria non riesce a supportare in ottica di un rilancio. Il blocco dei campionati, causa Coronavirus concede tempo e possibilità di manovra, via conference online naturalmente, alle controparti chiamate in causa nella trattativa per il passaggio delle chiavi della SpA. Il Catania dovrà essere staccato dalla holding Finaria, la sorte di Torre del Grifo è argomento di discussione ma non dovrebbero esserci problemi e in ogni caso dovrebbe continuare ad essere quella la casa della squadra rossazzurra. Apparecchiare la tavola, azzerare le pretese e offrire disponibilità massima. Ci sono delle dead line, date fondamentali tra scadenze e provvedimenti al cui appuntamento il Catania dovrà rispondere presente prima di un possibile passaggio di consegne e quei momenti saranno la base su cui lavorerà una nuova gestione. Lo stesso epilogo del campionato in corso ha una sua valenza particolare. Pulvirenti è chiamato a ricercare un epilogo che sia il migliore possibile, evitando quindi il fallimento. Contestualmente anche sul fronte Meridi si dovrà capire quale sarà il futuro in particolare dei tanti lavoratori coinvolti nella vicenda.

(Foto canale ufficiale Torre del Grifo)

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