Bonus 600 euro, partenza da incubo: il sito dell’INPS va in tilt

Inps

La giornata odierna avrebbe dovuto rappresentare un momento cruciale per i lavoratori autonomi italiani ai quali è destinato il bonus da 600 euro stanziato nel decreto cura Italia, varato dal governo Conte per fornire supporto economico a cittadini ed imprese danneggiati dall’emergenza Coronavirus nel mese di marzo. Proprio a partire da oggi, infatti, era possibile inoltrare le richieste per ricevere il suddetto beneficio tramite il sito dell’INPS.

La cronaca, però, racconta di una falsa partenza, visto il malfunzionamento e i disguidi di cui è stato vittima il portale dell’istituto di previdenza sociale. I problemi, secondo alcuni utenti, si sono registrati già a partire dalla mezzanotte, ed hanno avuto il loro culmine, anche in virtù del gran numero di accessi, nella mattinata. Altri utenti, poi, hanno dichiarato di aver avuto accesso, tramite l’area riservata, a dati personali differenti dai loro. Un disguido che, secondo l’INPS è durato soltanto qualche minuto. Nel pomeriggio tuttavia, in seguito al lancio di un messaggio che annuncia l’indisponibilità del servizio, il sito ha cessato definitivamente di funzionare, risultando quindi inaccessibile.

Questa la spiegazione fornita da Pasquale Tridico, presidente dell’istituto: “Abbiamo ricevuto nei giorni scorsi, e anche stamattina, violenti attacchi hacker. Questa mattina si sono sommati ai molti accessi, che hanno raggiunto le 300 domande al secondo, e il sito non ha retto. Per questo abbiamo ora sospeso il sito”. Secondo quanto riferito da Tridico, comunque, sono state ricevute ed acquisite 339 mila domande regolari, su un totale stimato di 5 milioni. Si proverà a risolvere le difficoltà riscontrate già da domani, aggiunge il presidente dell’INPS al TG1, tramite una razionalizzazione degli accessi. Dalle 8 alle 16 potranno eseguire la procedura patronati e consulenti, successivamente il portare sarà a disposizione dei privati cittadini.

Un bilancio certamente negativo, quello che emerge dopo questa prima giornata, figlio, probabilmente, di un’organizzazione inadeguata a gestire la mole di accessi e di richiesti. L’augurio è che vengano apportati i dovuti accorgimenti affinchè, questo passaggio burocratico, possa essere immediato e privo di rischi per la riservatezza dei dati personali.

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