Coronavirus, studio sulle date di azzeramento dei contagi in ogni regione. Il punto

L’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, coordinato dal direttore Walter Ricciardi, che è anche ordinario di Igiene all’università Cattolica, e da Alessandro Solipaca, a capo della direzione scientifica, ha disegnato una mappa ipotizzando l’azzeramento dei contagi da Coronavirus in ogni regione del Belpaese.

Secondo gli esperti la fine dell’emergenza Covid-19 in Italia potrebbe avere tempistiche diverse nelle regioni a seconda dei territori più o meno esposti all’epidemia, tra zone rosse, contagi di massa e rispetto delle normative vigenti. La pianificazione della cosiddetta Fase 2 è necessaria per fornire una valutazione sulla gradualità e l’evoluzione dei contagi, al fine di dare il supporto utile alle importanti scelte politiche dei prossimi giorni.

L’Osservatorio ha effettuato un’analisi con l’obiettivo di individuare non la data esatta, dice Solipaca, ma la data prima della quale è poco verosimile attendersi l’azzeramento dei nuovi contagi. Un lavoro basato sui dati messi a disposizione quotidianamente dalla Protezione Civile dal 24 febbraio al 17 aprile.

I modelli statistici stimati per ogni regione sono di tipo regressivo, di natura non lineare e quindi non sono di tipo epidemiologico. Pertanto non sono fondati sull’ammontare della popolazione esposta, di quella suscettibile e sul coefficiente di contagiosità R0 bensì approssimano l’andamento dei nuovi casi osservati nel tempo. Le proiezioni considerano i provvedimenti di lockdown introdotti dai Dpcm. Dunque eventuali misure di allentamento del lockdown, con riaperture delle attività e della circolazione della gente che dovessero intervenire renderebbero le proiezioni non più verosimili.

Gli specialisti sottolineano che la precisione delle proiezioni è legata alla corretta rilevazione dei nuovi contagi. È infatti noto che questi possono essere sottostimati a causa dei contagiati asintomatici e del numero di tamponi effettuati. Ecco le proiezioni dell’Osservatorio:

A uscire per prime dal contagio da Covid-19 sarebbero la Basilicata e l’Umbria, che il 17 aprile contavano rispettivamente solo 1 e 8 nuovi casi; le ultime sarebbero le regioni del Centro-Nord nelle quali il contagio è iniziato prima. In Lombardia, in cui si è verificato il primo contagio, non è lecito attendersi l’azzeramento dei nuovi casi prima del 28 giugno, nelle Marche non prima del 27 giugno. Infatti per entrambe le regioni il trend in diminuzione è particolarmente lento. la Provincia autonoma di Bolzano dovrebbe avvicinarsi all’azzeramento dei contagi a partire da fine maggio, nonostante il numero di contagi osservati complessivamente è basso in valore assoluto (29 casi il 18 aprile), tuttavia il trend dei nuovi casi sta scendendo con particolare lentezza. Nella Regione Lazio dovremmo aspettare almeno il 12 maggio, nel Sud Italia l’azzeramento dei nuovi contagi dovrebbe iniziare ad avvenire tra la fine del mese di aprile e l’inizio di maggio”.

Utilizzando una tabella l’Osservatorio indica le date previste (con le note di cui sopra) per ogni regione italiana:

Piemonte 21 maggio, Valle d’Aosta 13 maggio, Lombardia 28 giugno, Bolzano 26 maggio, Trento 16 maggio, Veneto 21 maggio, Friuli Venezia Giulia 19 maggio, Liguria 14 maggio, Emilia Romagna 29 maggio, Toscana 30 maggio, Umbria 21 aprile, Marche 27 giugno, Lazio 12 maggio, Abruzzo 7 maggio, Molise 26 aprile, Campania 9 maggio, Puglia 7 maggio, Basilicata 21 aprile, Calabria 1 maggio, Sicilia 30 aprile e Sardegna 29 aprile.

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