Turismo in Italia, spiagge affollate solo nei weekend

vito lo iacono; Alcamo Marina

La stagione estiva 2020 comincia tra alti e bassi per la pandemia da Covid-19 e le avverse condizioni atmosferiche. I numeri dei bagnanti sono ancora troppo bassi, ma le prenotazioni per luglio ed agosto fanno ben sperare. Antonio Capacchione, Presidente del SIB, Sindacato Italiano Balneari FIPE/Confcommercio, discute della situazione.

“Per gli imprenditori balneari la stagione estiva è iniziata in ritardo e con la concentrazione delle presenze nei fine settimana – spiega -. I più fortunati hanno avuto le autorizzazioni per allestire le proprie strutture soltanto a maggio inoltrato per poter, poi, aprire i cancelli a fine mese. Ma solo nella seconda metà di giugno i primi turisti hanno iniziato ad usufruire dei servizi di spiaggia, erogati sempre tenendo conto dei protocolli di sicurezza. Buone le presenze nei week-end, ma i numeri riscontrati non sono assolutamente sufficienti per risollevare i conti dopo una primavera totalmente mancata. La causa principale, anche per la nostra categoria, è stata la pandemia da Covid-19 – confessa senza mezzi termini Capacchione – e la conseguente crisi economica, tanto che alcuni stabilimenti balneari questa estate hanno deciso di non aprire affatto perché non sarebbe stato remunerativo, con la conseguenza della perdita di diversi posti di lavoro, non solo stagionali. Saranno decisivi i mesi di luglio ed agosto per risollevare i bilanci e recuperare la stagione questa è la speranza degli imprenditori balneari (complice il bel tempo e la diminuzione dei contagi), dal momento che tanti nostri connazionali sceglieranno i litorali italiani per trascorrere la propria vacanza, rinunciando ai viaggi all’estero – chiosa -. Oggi i dati relativi alle prime prenotazioni sono molto buoni e fanno ben sperare”.

Le avverse condizioni meteorologiche, concentrate spesso nei fine settimana, hanno compromesso talvolta l’incasso dell’intera settimana. La maggior parte degli studiosi concorda che quest’anno il turismo degli italiani sarà di prossimità: gite di pochi giorni e nei pressi dei luoghi di residenza, ma sempre entro i nostri confini. Difficilmente potremo contare sugli stranieri: saranno davvero pochi quelli che sceglieranno di trascorrere le ferie in Italia (sicuramente non americani, cinesi, russi e inglesi), penalizzando, di fatto, quelle località mete tradizionali di tedeschi, francesi, spagnoli e austriaci.

Gli imprenditori balneari italiani stanno fornendo il proprio contributo per la ripartenza economica e morale del Belpaese.

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