Incendi in Sicilia, Roma nomina Musumeci commissario per l’emergenza

fiamme

Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, è stato nominato dal governo nazionale commissario delegato per fronteggiare l’emergenza dovuta agli incendi che nell’ultimo mese hanno colpito molti Comuni della Sicilia. Il provvedimento è stato firmato dal capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e segue la delibera del Consiglio dei Ministri del 26 agosto con la quale è stato dichiarato per 6 mesi, “lo stato di emergenza in conseguenza dell’eccezionale diffusione degli incendi boschivi”. All’Isola, nelle more della ricognizione dei fabbisogni, sono stati assegnati per l’attuazione dei primi interventi 2 milioni di euro. Le altre Regioni coinvolte sono Calabria, Sardegna e Molise.

Il presidente della Regione dovrà individuare i Comuni, le aree interessate e l’ammontare dei danni, oltre a predisporre, contestualmente, un Piano degli interventi urgenti.

Quattro gli ambiti nei quali sarà possibile operare: attività di soccorso e assistenza alla popolazione – si legge in una nota –; ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche compromesse, danneggiate o interrotte, delle attività di gestione dei rifiuti, delle macerie e del materiale vegetale prodotto dagli incendi; prime misure di immediato sostegno al tessuto economico e sociale nei confronti della popolazione e delle attività economiche e produttive; individuazione degli interventi, anche strutturali, per la riduzione del rischio residuo nelle aree colpite finalizzati alla tutela dell’incolumità pubblica e privata. In particolare, ai nuclei familiari la cui abitazione principale risulti compromessa, potrà essere assegnato un contributo fino a cinquemila euro, che diventa di ventimila per favorire l’immediata ripresa delle attività economiche e produttive danneggiate dagli incendi. Per quanto riguarda, invece, le aziende agricole e zootecniche sono previste risorse per: l’acquisto di foraggio, mangime o altri alimenti per il bestiame; la riparazione e il ripristino di recinzioni, impianti per l’approvvigionamento idrico e l’abbeverata degli animali; fronteggiare le criticità dovute alla perdita degli alveari da parte degli apicoltori. Alle famiglie la cui abitazione principale sia stata distrutta in tutto o in parte o sia stata sgomberata per motivi di  sicurezza può essere assegnato un contributo mensile che varia da 400 a 900 euro in base al numero di persone che compongono il nucleo familiare. I titolari di mutui relativi agli edifici distrutti o resi inagibili anche parzialmente o alla gestione di attività commerciale o economica potranno, inoltre, chiedere agli istituti di credito una sospensione delle rate”.

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