Mafia a Catania, estorsioni e corruzione: colpito clan Cappello-Carateddi, 22 misure cautelari

Cappello-Carateddi

Alcuni presunti esponenti del clan Cappello-Carateddi commettevano estorsioni nei confronti di artisti e imprenditori catanesi e corrompevano pubblici ufficiali. Questo è quanto scoperto – nell’ambito dell’operazione denominata “Sipario” – dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Catania che dall’alba di questa mattina esegue un’ordinanza di misure cautelari personali, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia etnea, ai danni di 22 soggetti. I coinvolti sono indagati – a vario titolo – per associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsioni aggravate dal metodo mafioso, corruzione, falso in atto pubblico, trasferimento fraudolento di valori, bancarotta fraudolenta, riciclaggio, autoriciclaggio, corruzione elettorale e intralcio alla giustizia aggravato dal metodo mafioso. Oltre 70 finanzieri hanno sequestrato quote sociali e patrimoni di tre società, con sede a Catania, che operano nel settore dei bar e della ristorazione per un valore di circa 5 milioni di euro. Complessivamente ammontano a 34 gli indagati ma 22 sono stati colpiti dal provvedimento.

Operazione Sipario: i nomi

Scatta il carcere per:

Orazio Buda
Mauro Massari

Misura cautelare dei domiciliari

Giuseppe Castorina
Maurizio La Rosa
Francesco Campisi
Giuseppe Longhitano
Attilio Topazio

Misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria

Fabio Famà
Santo Giovanni Famà
Antonio Vita

Misura interdittiva dell’attività imprenditoriale

Santo Alessio Buda
Irena Businskiene
Francesco Carlino
Vincenza Coco
Pietro Benedetto Sebastiano Fisichella
Rosario Gerbino
Monica Gregorio
Rosario Marletta
Cristian Papa.

Aggiornamento dal Comune di Catania:

In merito all’operazione della Guardia di Finanza eseguita su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, l’Amministrazione Comunale ha già avviato le procedure per sospendere dal servizio, con effetto immediato, i vigili urbani Carmelo Longhitano e Attilio Topazio, quest’ultimo peraltro già sospeso dall’attività lavorativa perché in precedenza destinatario di altro provvedimento cautelare per una diversa inchiesta della magistratura. L’altro agente del corpo della Polizia Municipale, Francesco Campisi, anch’esso sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, è già fuori dai quadri comunali perché pensionato. L’Amministrazione Comunale, infine, si congratula con la magistratura e le forze dell’ordine per avere svelato, con questa nuova importante operazione investigativa, la rete di illegalità nel tessuto sociale e produttivo, che impedisce alla comunità cittadina uno sviluppo libero da condizionamenti affaristici e criminali“.

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