Migranti, Musumeci: “Sicilia non vuole essere campo profughi. Io chiuderei i porti”

Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, parla ai microfoni di “Sky” dell’emergenza migranti ai tempi del Covid-19.

“Non si può consentire che migliaia e migliaia di migranti, autonomi o con le navi delle ONG – spiega il governatore isolano -, possano sbarcare in una terra che è rimasta per mesi in ginocchio e che adesso guarda con una certa prospettiva per potersi riprendere. Roma da questo punto di vista è stata molto impreparata, perché ha affrontato con approssimazione un fenomeno che si preannunciava sin dai mesi di aprile e marzo. Se dipendesse da me, se avessi l’autorità per farlo, io chiuderei i porti, che non significa non dover approntare le necessarie assistenze per chi è in mare, ma questo deve essere fatto tenendo conto della tutela dei cittadini siciliani. Quello degli sbarchi è un problema nel problema, un’emergenza nell’emergenza perché noi conviviamo con la politica degli sbarchi da tantissimi anni e adesso la viviamo in un contesto di pandemia. Abbiamo detto al governo nazionale che non intendiamo autorizzare la realizzazione di tendopoli o di baraccopoli per ragioni di sicurezza legate ai cittadini siciliani e ai migranti. Il nostro servizio sanitario ha già eseguito diecimila tra test sierologici e tamponi ma siamo stati irremovibili nell’esigenza di avere delle navi per la quarantena, perché non vorremmo che il migrante mettesse piede sulla Sicilia, ma potesse essere assistito sulla nave e nel caso di positività dovrebbe essere ricoverato in apposite strutture. Lo abbiamo detto – chiosa Musumeci -, lo abbiamo fatto e speriamo che da Roma si rendano conto che la Sicilia non vuole essere un campo profughi”.

 

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