Ragusa, matrimoni combinati per favorire migranti clandestini: 3 misure cautelari

La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Ragusa nell’ambito dell’operazione “Wedding Planner” ha eseguito un’ordinanza applicativa di misura cautelare ai danni di tre persone – tra cui un pubblico ufficiale appartenente alla Polizia Locale di Comiso – ritenute responsabili di aver favorito la permanenza sul territorio nazionale di immigrati clandestini.

Sono D.G. (classe 1969) di Comiso (obbligo di dimora), D.M. (classe 1971) di Comiso (obbligo di dimora) e P.F. (classe 1968) di Ragusa (sospensione dai pubblici uffici mediante interdizione per 6 mesi).
Il provvedimento scaturisce dalle indagini dell’operazione antidroga “Smart Truck”. Due cittadini extracomunitari sono stati intercettati telefonicamente. Gli agenti hanno individuato una donna di Comiso (D.G.) precedentemente arrestata in provincia di Cosenza dall’Arma dei Carabinieri in quanto trovata in possesso di circa 5 Kg di marijuana destinata al mercato clandestino vittoriese.

La signora si è volontariamente addossata la responsabilità del trasporto della sostanza stupefacente per conto di un noto pregiudicato vittoriese e aveva organizzato una vera e propria “agenzia matrimoniale” per consentire ai cittadini extracomunitari l’indebito ottenimento del permesso di soggiorno. La modalità usata era semplice ed efficace. Bisognava contattare donne single e bisognose di denaro che dopo il matrimonio con extracomunitari sconosciuti ricevevano un compenso di circa 5.000 euro elargito in più tranches.

Al fine di non far insospettire le autorità, veniva organizzata una classica celebrazione del matrimonio. Ma il vincolo restava tale fino al momento in cui non era possibile sfruttare il divorzio breve.

La donna, inoltre, aveva ideato un altro business: metteva a disposizione la propria abitazione, con falsi contratti di locazione per consentire a suoi conoscenti extracomunitari di ottenere una fittizia residenza e conseguentemente avviare le pratiche per l’ottenimento in maniera indebita del permesso di soggiorno.

D.M. – percettore del Reddito di Cittadinanza – collaborava con la signora e aveva avviato da tempo una lucrosa attività grazie alle conoscenze nell’ambito di uffici comunali e di polizia locale. Usava, infatti, un immobile nella propria disponibilità – diroccato e inagibile – indicato in decine di richieste di residenza mentre in altri casi veniva indicato un altro indirizzo ancora più inverosimile in quanto riferibile ad un supermercato. Le richieste andavano tutte a buon fine tramite l’esibizione di falsi contratti di locazione registrati all’Agenzia delle Entrate e al fondamentale illecito contributo di un appartenente alla Polizia Locale di Comiso, P.F., che confermava la presenza dei cittadini extracomunitari, “chiudendo un occhio” in cambio di 100 euro per ogni residenza falsamente attestata. Individuati 28 casi di falsi contratti di locazione e 5 episodi di matrimoni combinati.

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