Coronavirus in Italia: guarisce un ricercatore a Roma, miglioramenti per una coppia di cinesi. Sicilia, le parole dell’Ass. Razza dopo la riunione dell’Unità di Crisi

Sostanzialmente guarito un ricercatore 29enne che era stato ricoverato allo Spallanzani di Roma per il Coronavirus. Una notizia positiva dopo molti contagi e due morti. Il direttore sanitario dell’ospedale, Francesco Vaia, ha spiegato che il ricercatore è risultato “ripetutamente negativo” ai test a cui è stato sottoposto per verificare la presenza del virus. L’uomo rimane comunque sotto osservazione. Migliora costantemente la coppia di turisti cinesi, i primi due casi registrati in Italia. L’ospedale in una nota rende note le condizioni dei due contagiati. “La coppia di cittadini cinesi provenienti dalla città di Wuhan, casi confermati di COVID – 19, continua a essere ricoverata nel nostro Istituto. Le condizioni cliniche della coppia sono migliorate, in maniera significativa quelle del maschio”.

In Sicilia, a Catania, presso il Palazzo della Regione si è svolta una riunione dell’Unità di Crisi riguardo il Coronavirus. La Regione Siciliana ha programmato l’incontro a seguito dell’aumento dei contagi nel Nord d’Italia e alle prime morti per il virus. L’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, dopo la riunione ha parlato in conferenza stampa della situazione attuale nell’isola.

Ho ritenuto fosse importante riunire la Unità di Crisi che l’assessorato regionale alla Salute, come tutte le altre regioni, ha riunito sin dal primo momento. La Regione Siciliana ha partecipato alla task force nazionale e a tutti gli ulteriori incontri di protezione civile intercorsi da quando è stato nominato il commissario per l’emergenza Coronavirus.

L’incontro di oggi ci è sembrato importante. Considerando anche i fatti accaduti in Italia, con i casi positivi in Lombardia e Veneto. I cittadini hanno iniziato a preoccuparsi che potessero esserci dei casi anche nelle altre regioni e mi sembrava importante comprendere se, in linea con le indicazioni ricevute, fosse necessario aumentare il livello di attenzione.

Abbiamo già deciso una questione: la Sicilia chiederà che il presidente della Regione Nello Musumeci venga nominato dal commissario come soggetto attuatore per la Regione Sicilia dell’ordinanza di protezione civile. Questo consentirà di avere una visione unitaria degli interventi adottati e di poterci avvalere di tutte le prerogative che l’ordinanza pone in maniera più rapida, come l’acquisto dei Dispositivi di protezione individuale che verranno distribuiti.

La situazione in Sicilia è seguita con attenzione. Abbiamo riunito tutti i responsabili delle malattie infettive, coinvolto al tavolo anche le unità di rianimazione, per essere pronti a ogni eventuale criticità. Tutti i casi sospetti, non ultimo uno nella giornata ieri a Trapani, sono stati casi negativi. La Regione è riuscita a intervenire con immediatezza. Anche perché la nostra Regione si è inoltre dotata autonomamente della possibilità di effettuare il tampone del virus isolato.

Le condotte con i comportamenti da seguire dal punto di vista precauzionale sono importanti. Stiamo lavorando per individuare due aree nei casi di Quarantena, in Sicilia orientale e occidentale, dove poter allocare cittadini che eventualmente dovessero essere posti in quarantena. Ci stiamo occupando delle aree di sbarco di immigrati: Pozzallo, Lampedusa, verranno ulteriormente attenzionate. L’Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera era presente nella riunione, con il direttore Claudio Pulvirenti che ci ha reso edotti dei controlli negli aeroporti. Solo nella giornata di ieri, all’aeroporto di Catania sono stati effettuati i controlli su oltre trenta voli dall’estero.

Bisogna rasserenare tutti. Questo è un tema col quale ragioneremo, ma le misure adottate in via straordinaria con un’ordinanza del ministro Speranza riguardano territori nei quali non c’è il sospetto del contagio ma ci sono stati dei casi positivi al Coronavirus. Dai primi del mese di marzo, inoltre, ci sarà un momento di formazione per tutto il personale sanitario, soprattutto per il reparto di malattie infettive, crediamo che sia essenziale”.

L’assessore regionale alla Salute specifica che è: “importante spiegare ai cittadini che non bisogna andare direttamente al pronto soccorso, è importantissimo. Come comportarsi? Già nei giorni scorsi: rivolgersi al proprio medico di famiglia, già indirizzato da parte delle Asp provinciali e da tutte le organizzazioni dei medici di famiglia e saprà come vigilare il proprio paziente. In ogni caso, esistono due numeri, gli unici da contattare dai cittadini: 1500, numero messo a disposizione dal Ministero della Salute e risponde in più lingue e sarà poi il Contact Center ministeriale a contattare il dirigente delegato a tenere il rapporto. Ulteriore numero è il 112, numero unico emergenze. Il personale è adeguatamente formato e sa quali azioni devono compiersi nel caso in cui si debba intervenire con un’ambulanza del 118. La Regione Siciliana è una delle pochissime ad aver attivato il numero unico emergenze ad aver attivato il numero su tutta la regione ed è tra le più efficienti nella risposta.”.

Sono stati assunti dei provvedimenti di sospensione della gite scolastiche da parte di alcuni dirigenti siciliani per timore del contagio. Su questo aspetto si è soffermato anche Razza ribadendo che: “a breve avverrà un incontro con l’ufficio scolastico regionale, perché si è diffusa questa valutazione da compiere. In base a quello che ha potuto verificare l’unità di crisi noi non riteniamo che sia opportuno tenere condotte diverse da territorio a territorio. Il sistema sanitario nazionale sta adempiendo al proprio ruolo in maniera egregia. Entro dodici ore si è sempre arrivati alla valutazione negativa in Sicilia, ciò è stato possibile perché la macchina organizzativa era adeguatamente preparata e possiamo affrontare con serenità non una emergenza ma una condizione sanitaria che prevede dei percorsi specifici e che ha dei professionisti che sono preparati a svolgere questa funzione”.

Maria Grazia Spartà

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