Sport, il futuro del Calcio Catania | Ad A1N parla Gaetano Nicolosi

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Da troppo tempo, ormai, il futuro del Calcio Catania è incerto. Dalla procedura che ha messo la società nelle mani di SIGI direttamente dal tribunale etneo, sin dalle prime battute del nuovo corso – modificatosi nella forma e nella sostanza rispetto agli assetti pre “acquisto” (azionariato diffuso) – si è parlato più che di SIGI, di Joe Tacopina. L’avvocato e manager statunitense aveva già confermato ai microfoni di Antenna Uno Notizie a cavallo tra il 22 e il 23 luglio 2020 che la sua strada e quella del Catania avrebbero potuto intrecciarsi. Da quel momento lunghe trattative e processi burocratici di riduzione e rimodulazione del debito contratto negli anni dalla precedente proprietà. Alle porte della stagione estiva, con i playoff all’orizzonte e altri momenti di ansia e attesa, il futuro sembra incerto. Stamattina un comunicato di SIGI e l’annuncio di una conferenza stampa la prossima settimana, ma intanto abbiamo ascoltato per la prima volta in esclusiva dal suo approdo come massimo azionista del club, Gaetano Nicolosi. A lui abbiamo chiesto di tracciare un bilancio della sua esperienza e informazioni sul futuro.

Dott. Nicolosi, lei ha sposato la causa Calcio Catania con SIGI. Com’è stata, fino ad oggi, questa esperienza?

L’esperienza di salvare da un fallimento la squadra della propria città è un qualcosa che definirei unico, una esperienza che ti arricchisce dentro, con tanto orgoglio e riscatto sociale per la nostra terra, la nostra città sempre discriminata da tutti: abbiamo dimostrato che CATANIA ed il CATANIA non sono secondi a nessuno.

Che emozioni ha provato e prova nell’essere azionista del Catania?

Attualmente sono l’azionista di maggioranza, non credo di provare delle emozioni particolari, io la vivo come una delle mie società in cui si garantisce uno stipendio a tutti, si evitano i licenziamenti, come fatto a Torre del Grifo e Calcio Catania, e si cerca di crescere professionalmente in qualcosa che prima sconoscevo.

Il destino del Calcio Catania si è incrociato con quello di Joe Tacopina. La trattativa con l’imprenditore italo-americano non è stata scevra di ostacoli. Lei spera ancora in Tacopina, vista anche la situazione finanziaria non semplice di SIGI?

Il primo incontro con Joe Tacopina per la trattativa di vendita del Calcio Catania è avvenuta presso i miei uffici, purtroppo non ci sono stati pochi ostacoli, noi pensavamo di comprare una società con 50milioni di debiti e in realtà ne abbiamo trovati ben 65. Per cause non dipese da noi è passato veramente tanto tempo senza avere ad oggi nessuna risposta certa e definitiva da parte del comune di Mascalucia e dell’Ufficio delle Entrate, questo ritardo mette in seria difficoltà la possibilità di poter iscrivere la squadra al nuovo campionato ed ha messo paura anche ad un veterano come Joe Tacopina, e per lui nutro molta stima. Anche se il primo contratto è stato annullato, come da lui stesso dichiarato, sono fiducioso nel ricevere una nuova proposta.
La situazione finanziaria della SIGI non sarebbe male se ognuno di noi contribuisse ad effettuare gli aumenti di capitale necessari e non stando nella speranza nei soliti due, perché non si può pensare di acquistare e gestire una società calcistica come il Calcio Catania con qualche decina di migliaia di euro, con in più la totale assenza di incassi dagli introiti del botteghino e da Torre del Grifo, causa pandemia.

Parliamo di campo. Il Catania si prepara ad affrontare i playoff di Serie C, quali sono le sue aspettative?

Nonostante non ci abbiano riconosciuto i 2 punti siamo ai playoff. Le mie aspettative? Una sola: Serie B.

 

Gianluca Virgillito
Alessandra La Farina

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